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LIONS CLUB TERAMO Distretto 108 A - Circoscrizione III - Zona A |
L'evoluzione e l'espansione del Club di Teramo sono collegate allo sviluppo sociale, culturale ed economico della nostra provincia. Numerosi colloqui con i Charter-Members confermano questa tesi, convalidata dal curriculum dei Soci che di anno in anno venivano immessi nel Club, e da appunti che Presidenti e Segretari hanno messo a disposizione. Per un raffronto piu` aprofondito sono state consultate varie pubblicazioni di sociologia ed economia riferentesi alla nostra Regione per gli anni 1950-80. Molte fanno capire che lo sviluppo abruzzese, dopo la seconda guerra mondiale, è qualcosa di poco aderente allo sviluppo reale del paese. Serpellon afferma che in questa regione "l'attesa dello sviluppo si accompagna alla sfiducia" perchè manca un attivo processo di modernizzazione, nè viene favorita l'espansione di attività produttive ad alta redditività, capaci di creare nuova occupazione. In provincia di Teramo, ad eccezione delle vallate del Tronto e della Vibrata (trascinate dalla vivace imprenditoria marchigiana), non si è sviluppata una rapida industrializzazione. Esisteva e resisteva un'economia agricola di pianura e di collina (la montagna veniva rapidamente abbandonata), basata su aziende di media dimensione. Ma è "il consistente apporto dell'intervento pubblico, soprattutto dal 1950 in poi, che ha agevolato il rinnovamento della generalità delle aziende agricole" (Pezzatini).
Le linee della espansione economica del Mezzogiorno, sono volute ed attuate dalla classe politica solo come supporto per lo sviluppo dei settori che detengono il potere economico dominante nel paese. "L'obiettivo perseguito non è, dunque, quello di realizzare lo sviluppo nell'ambito delle regioni meridionali, ma quello di realizzare situazioni che facilitino lo sviluppo in altre regioni o in altri settori produttivi" (Graziani). Tali linee di tendenza non potevano innescare alcun autentico processo di crescita (tutte sottolineavano la subalternità del Mezzogiorno), neppure in quelle regioni che, come l'Abruzzo, sarebbe improprio definire depresse. La nostra regione, infatti, si differenziava già da tutte le altre regioni del sud sul versante sociale. Eide Spedicato - che nel suo studio esamina gli anni che vanno dal 1950 al 1980 - sostiene che dopo la seconda guerra mondiale l'Abruzzo aveva la disponibilità per un piano di autentico sviluppo. E conclude: "indichiamo nella gestione politica nazionale il fattore primario del ritardo (soprattutto economico) di questa regione" . L'analisi sottolinea che in essa era da tempo in atto una modificazione del costume e della struttura sociale complessiva. La natalità contenuta, insieme alla bassa mortalità neonatale ed a quozienti bassissimi di malattie infettive e diffusive indicavano sia una distribuzione capillare del sistema sanitario, sia un'attenzione collettiva alla sfera igienico-sanitaria.
D'altra parte la elevata frequenza della scuola dell'obbligo aveva portato ad una sensibile flessione dell'analfabetismo, e l' aumento della durata media degli studi, oltre quelli dell'obbligo, aveva incrementato il numero dei diplomati tecnici e dei laureati.
Questa situazione aveva costretto, fin dagli inizi degli anni '50 e per tutti gli anni '60, alla emigrazione di molti giovani intraprendenti e culturalmente validi, sia verso le regioni del centro-nord, sia verso i paesi europei e, più marcatamente, verso quelli extraeuropei.
I Lions di Teramo - che in gran parte percepivano la situazione regionale - si impegnarono, fin dalla costituzione del Club, per donare idee e promuovere iniziative atte a favorire lo sviluppo dei servizi, delle infrastrutture e della cultura storica, artistica e tecnica per incrementare lo sviluppo economico del
territorio. Pertanto il Club ha cercato i suoi nuovi Soci tra i professionisti, gli imprenditori ed i dirigenti di Enti pubblici e privati più intraprendenti. In pratica, fin dagli anni della sua costituzione, nel Club sono stati immessi i più vivaci rappresentanti della cultura e della società attiva, dotati di una base morale e di un prestigio indiscutibili. Questo ha permesso di affrontare con serietà e competenza, e di dibattere, problemi interessanti per lo sviluppo della comunità.
Il primo vero incontro con l'opinione pubblica si ebbe con il convegno sull'autostrada Roma - Medio Adriatico. Il convegno, organizzato dal Presidente del Club Ettore De Berardinis e dal suo giovane Segretario Giulio Picucci, si tenne nell'Aula consiliare del Comune di Teramo il 24 gennaio 1961. De Berardinis svolse una brillante relazione che guadagnò il plauso di tutti i rappresentanti politici ed amministrativi delle province di Teramo e L'Aquila. La relazione, accompagnata dall'ordine del giorno dell'On. Sorgi, Sindaco di Teramo, fu inviata agli esponenti politici, economici e sociali che in Abruzzo e nella Capitale, continuamente sollecitati anche dai Soci del Club, dettero il loro contributo alla soluzione di questo problema. Oggi l'autostrada è una realtà che consente rapidi contatti con la Capitale e porta nella nostra Regione anche un notevole flusso turistico.
Proprio per la valorizzazione turistica del territorio teramano, nel mese di novembre 1960 venne trasferita la consueta conviviale nella cittadina di Canzano (Teramo). Qui, alla presenza del Prefetto e dei rappresentanti dell'Amministrazione e dell'Economia provinciale, il Presidente del Club Ettore De Berardinis ed il Delegato di Zona Alberto Valente svolsero relazioni per configurare le possibilità turistiche della provincia. Le Autorità e gli operatori del settore, nei loro interventi, assunsero l'impegno di operare secondo gli indirizzi tracciati dai relatori. Oggi il turismo è attivita` preminente della nostra Provincia: ciò si deve pure al Lions Club, che nel corso degli anni ha approfondito il tema sia sui "media" che nelle riunioni di Zona (da Valente a Esposito a Di Giovanni).
Tra gli argomenti storico-culturali, il primo affrontato fu il restauro della Fortezza di Civitella del Tronto. Essa fu l'ultimo baluardo borbonico - dopo la caduta di Gaeta e Messina - che contrastò le truppe piemontesi: solo il 20 marzo 1861 queste riuscirono ad espugnarla. Dopo sette mesi di assedio, reiterati bombardamenti dell'artiglieria e l'uso di mine - che subito dopo la conquista erano servite a smantellare le strutture sia della piazzaforte che dei bastioni - la Fortezza era ridotta ad un cumulo di macerie. Alberto Valente affrontò il tema del restauro durante il suo primo mandato di Delegato di Zona (1960-61) ed allo scopo organizzò un meeting a Civitella alla presenza delle Autorità provinciali e locali. Ottenuta l'autorizzazione, affrontò quindi l'argomento con la Sovrintendenza alle Belle Arti. La comunità fece sua la proposta del Club, e la pratica burocratica, impostata nel giugno 1962 dalla locale Amministrazione guidata dal Sindaco Zuccarini, è stata lunga e sempre seguita dai Lions di Teramo. Nella Fortezza il Club ha celebrato per molti anni - con la partecipazione di Autorità e reparti delle Forze Armate - una cerimonia in memoria dei Caduti di tutte le guerre. La riapertura al pubblico è avvenuta nell'estate del 1983, mentre l'inaugurazione ufficiale è stata effettuata a fine giugno 1985. Oggi è possibile ammirare la Fortezza di Civitella del Tronto, fedelmente ristrutturata, così come la ritrasse il pittore ticinese Carlo Bossoli, che seguiva le truppe piemontesi durante l'assedio, e secondo i bozzetti di Vertray, corrispondente di guerra negli anni 1860-61. All'interno è stato aperto il "Museo della Fortezza" che raccoglie cimeli dell'epoca borbonica e dell'accanita resistenza. Sul bastione "San Giovanni" è stata issata la campana donata dai Clubs Lions e Rotary di Teramo che, quotidianamente all'Angelus, ricorda coi suoi rintocchi i Caduti di tutte le guerre (foto).
Il recupero del centro storico di Teramo è stato un argomento dibattuto in seno al Club in molte occasioni. Purtroppo le Amministrazioni Comunali che si succedettero fino alla metà degli anni '70 restarono sorde alle varie sollecitazioni. Il Presidente Silvio Di Filippo volle affrontare pubblicamente il problema. Nell'anno sociale '75-'76 bandì un concorso dal tema "il centro storico di Teramo: sua origine, descrizione, proposte per una migliore valorizzazione". Il concorso, riservato a studenti e neo-laureati, conseguì notevoli risultati. La Camera di Commercio, l'Ente per il Turismo e la Cassa di Risparmio dettero al Lions Club la possibilità di pubblicare l'elaborato primo classificato, opera di tre neo-architetti: Mariano Aurini, Giovanni M. Irto e Vanni A. Sorgentone (foto). La stampa sostenne l'iniziativa del Club che, in collaborazione con Archeoclub e Club Rotary, sollecitò le Autorità locali a promuovere numerosi interventi della Sovrintendenza alle Belle Arti. L'iniziativa ha portato a risultati importanti. Le ultime ricerche archeologiche hanno evidenziato insediamenti nel nostro contesto urbano risalenti al XII sec. a.C.: la storia di Teramo, che iniziava ufficialmente intorno al 200 a.C., ha fatto un balzo indietro di 1000 anni.
La collaborazione con Rotary ed Archeoclub è tuttora operante. Sono state avanzate proposte e lanciate alcune sfide alle Amministrazioni Locali. I risultati sono già evidenti nei musei archeologici di Campli e Teramo e nella ristrutturazione della pinacoteca di Teramo.
Progetti di recente realizzazione, come la creazione del parco lungo il fiume Vezzola, la sistemazione della Villa Comunale e del verde pubblico, la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la lotta ai rumori, sono stati dibattuti nel nostro Club e presentati alla Amministrazione Comunale.
I dibattiti pubblici sono avvenuti sulla stampa, nelle TV locali e durante la premiazione dei concorsi effettuati nelle Scuole col titolo "Ama di piu` la tua citta" (foto 1° e 2° concorso). (Presidenti: Mariotti, Palmarini, Di Giovanni, Possenti, Zecchino).
Non sono state mai dimenticate la Medicina e l'Igiene Pubblica che, in seno al Club, hanno avuto sempre dei validi sostenitori. Il Presidente Carlo Di Giosia, il 23 giugno 1977 costituì la Sezione Provinciale AIDO (vedi nota a pag...) che ora conta circa 2500 iscritti e che, fin dalla sua costituzione, ha eletto sempre un Lions alla presidenza. Il Presidente del Lions Club, Filippo Di Sabatino, organizzò a Teramo, il 7 marzo 1981, un convegno sul tema "Epidemiologia e profilassi dell'abitudine al fumo con particolare riguardo all'età scolare" (foto). Il Distretto Scolastico di Teramo collaborò per la raccolta e la pubblicazione degli atti. Il Prof. Tonelli, dell'Università di Bologna, trattò delle "Ricerche sull'epidemiologia del tabagismo negli studenti di Scuola Media Superiore bolognesi". Vito Filograna, past-President del Lions Club e Primario della Divisione Pneumologica dell'Ospedale di Teramo, riferì sul "Danno da fumo di tabacco". Il Prof. Don Gabriele Orsini, docente nell'Università di Teramo, parlò degli "Aspetti sociologici". Filippo Di Sabatino, insieme ai D.ri M. Farinacci e F. Fabiani della Divisione Oncologica dell'Ospedale e dell'Ufficio Sanitario del Comune di Teramo, riferirono su "Andamento della mortalità per cancro nel Comune di Teramo nel decennio 1969-78". Il convegno fu seguito dalle Autorità civili e scolastiche della Provincia ed ottenne un irrigidimento in ambito scolastico per scoraggiare l'abitudine al fumo degli adolescenti. Aggiornamenti di profilassi e terapia sono stati affrontati in molte occasioni. Fra tante ricordiamo "la terapia dei tumori" (Relatore Prof. Mancini, Presidente Gaetano Mancini); "Profilassi e terapia delle sindromi reumatiche" (Relatore Prof. Zoppini, Presidente Domenico Galassi); "Trapianto di organi" (Relatore Prof. Casciani, Presidente Piero Chiodi).
Nel 1990, allorchè un gruppo di Docenti Universitari di Teramo (in parte Lions) - d'intesa con l'Associazione Combattenti e con il Centro Personalistico - proposero la creazione dell'Università Popolare Medio Adriatica, il Club di Teramo dette subito il suo appoggio. Negli anni successivi questo appoggio è stato sempre rinnovato (vedi nota a pag...) ed anche nell'anno in corso (Presidente Lucio Del Paggio) il Club ha curato la raccolta delle lezioni che, in stampa, sono distribuite gratuitamente agli iscritti.
Quando l'Abruzzo ha affrontato il problema dell'ambiente ed ha creato Parchi e Zone protette per una superficie pari a circa il 30% del territorio, il Club ha dato il suo contributo culturale: fin dal 1982 (Presidente Bernardo Di Cesare) sono state offerte numerose occasioni di studio e di discussione sulla importanza dei Parchi per lo sviluppo socio-economico dei residenti. L'incremento del turismo (Presidente Franco Esposito), le Biotecnologie applicate all'agricoltura ed alla zootecnia (Presidente Domenico Galassi), le colture biologiche (Presidente Luigi Pezzatini), realtà e prospettive dei Parchi abruzzesi (Presidente Aldo Possenti) sono stati i principali argomenti di dibattito in convegni organizzati dal Lions Club dal 1986 al 1993.