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LIONS CLUB TERAMO Distretto 108 A - Circoscrizione III - Zona A |
L'oratore, dopo aver analizzato la figura del medico umanista che ha caratterizzato la vita italiana sino alla fine degli anni sessanta, ha fatto rilevare agli intervenuti, come ,in seguito ai profondi mutamenti verificatisi nella vita sociale italiana dopo i movimenti studenteschi del 1968, sia profondamente cambiato il rapporto medico paziente introducendo la necessità del consenso del secondo nell'attività terapeutica del primo.
Un tale radicale mutamento, anziché tradursi in un miglioramento dei rapporti, ha causato una sempre maggiore sfiducia dei pazienti nei confronti della classe medica ed ha causato un proliferare d'azioni di responsabilità.
Tale litigiosità è alimentata anche dall'obiettiva difficoltà del medico di fornire una tempestiva, completa e comprensibile informativa al paziente al fine di ottenere il necessario consapevole consenso al trattamento terapeutico. Al deteriorarsi del rapporto medico paziente ha fatto seguito, inoltre, il mutato metro di giudizio della magistratura che ha sempre più giudicato con severità l'operato della classe medica a tutela dei diritti del malato.
La concomitanza di tutte le sopraindicate circostanze ha ingenerato nei malato quasi la convinzione di poter pretendere dal medico una prestazione di risultato, che lo stesso non può assolutamente garantire, e non una prestazione di semplice abilità professionale.
L'oratore ha quindi concluso auspicando un recupero da parte del medico di un rapporto fiduciario cori il paziente che da solo lo può garantire da future azioni di responsabilità.
Dopo la tradizionale conviviale si è svolto un animato dibattito durante il quale sono state poste al relatore numerose ed interessanti domande riguardanti temi attuali e scottanti quali il diritto al trattamento del dolore, il diritto alla cessazione dell'accanimento terapeutico, nonché la necessità di estendere ad altre categorie professionali il concetto di responsabilità.